Storia di Virginia - Italian Vintage Bicycles Collection, Pesaro Urbino - Marche - Italy

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Storia di Virginia

Storia di Virginia


Orazio Grenzi inizia da giovanissimo a lavorare presso alcune botteghe artigiane di biciclette vicino a Modena. Nel 1962, raggiunta la necessaria esperienza, apre la sua officina, nella quale  ha costruito biciclette esclusivamente su misura. Il marchio “Virginia”, che in realtà è il nome della madre di Orazio, appare sulle bici qualche anno più tardi. Come altri artigiani della zona come Luciano Paletti e Licino Marastoni, con cui ha anche collaborato, si è distinto dalla media sia per la qualità dei telai che per il livello di sperimentazione. Uno di quei costruttori che in officina erano sempre alla ricerca di una nuova soluzione per migliorare le prestazioni del telaio in acciaio. Tra le invenzioni originali che oggi possiamo ancora ammirare sulle sue biciclette c’è il particolarissimo sistema di fissaggio al tubo orizzontale del cavo freno posteriore, realizzato con speciali asole in acciaio saldate al tubo che fermano una molla in alluminio per bloccare la guaina. È stato inoltre il primo a saldare il deragliatore anteriore direttamente al telaio oltre a creare il bloccaggio delle pinze freno all’interno del telaio senza bullone. Queste innovazioni furono sperimentate nello stesso periodo e in modo leggermente diverso, anche da Marastoni, Tempesta e Simonato, ma non ebbero successo. La storia di Grenzi si intreccia più volte con quella di un altro grande artigiano modenese, Luciano Paletti, il quale ha imparato prima da Orazio e poi da De Rosa i segreti del mestiere. È sempre Grenzi a costruire telai per Paletti dal 1972 al 1975 quando, fu chiamato dall’imprenditore Eugenio Rampinelli della ditta Roto a dirigere la una nuova azienda, la 3T Tecnotelai di Bologna. Cosi Grenzi, vende l’officina di Vaciglio (Modena) proprio a Luciano Paletti che per qualche anno marcherà i telai con la doppia firma Grenzi/Paletti. La contaminazione creativa tra i due artigiani continua anche dopo, anzi è proprio grazie al passaggio dell’attività che Paletti entra in contatto con il sig. Ognibene, l’ingegnere modenese che aveva collaborato con Grenzi nella realizzazione delle sue invenzioni e che sarà poi l’artefice della complessa ingegnerizzazione dei brevetti dei freni interni e dei cavi interni al telaio di creati da Paletti. La Tecnotelai, che è stata la prima azienda al mondo a costruire biciclette da competizione in serie, chiude qualche anno dopo per problemi economici. Grenzi torna quindi a Modena per riaprire la sua officina dove continuerà a costruire telai fino alel 1987, quando mori prematuramente. I telai Virginia degli anni ottanta possiedono il fascino della produzione artigianale e sono pantografati e verniciati in modo magistrale. Il nipote Marco a tuttoggi continua l’attività di assistenza e riparazione a Modena.



Orazio Grenzi started working at some bicycle workshops near Modena when he was very young. In 1962, having reached the necessary experience, he opened his workshop, where he built exclusively made custom bicycles. The brand "Virginia", which is the name of Orazio's mother, appears on the bikes a few years later. Like other frame builders in the area such as Luciano Paletti and Licino Marastoni, with whom he also collaborated, he distinguished himself from the average both for the quality of the frames and for the level of experimentation. One of those manufacturers who in the workshop were always looking for a new solution to improve the performance of the steel frame. Among the original inventions that we can still admire on his bicycles there is the very particular system for fixing the rear brake cable to the horizontal tube, made with special steel slots welded to the tube that stop an aluminum spring to lock the sheath. He was also the first to weld the front derailleur directly to the frame as well as creating the locking of the brake calipers inside the frame without a bolt. These innovations were experimented in the same period and in a slightly different way, also by Marastoni, Tempesta and Simonato but they were not successful. The history of Grenzi is intertwined several times with that of another great Modenese frame builder, Luciano Paletti, who learned the secrets of the trade first from Orazio and then from De Rosa. Grenzi always built frames for Paletti from 1972 to 1975 when he was called by the entrepreneur Eugenio Rampinelli of the Roto company to manage a new company, the 3T Tecnotelai in Bologna. So Grenzi sells the workshop in Vaciglio (Modena) to Luciano Paletti who for a few years will mark the frames with the double Grenzi / Paletti signature. The creative contamination between the two craftsmen continues even afterwards, indeed it is thanks to the passage of the activity that Paletti comes into contact with Mr. Ognibene, the Modenese engineer who had collaborated with Grenzi in the realization of his inventions and who will then be the architect of the complex engineering of the patents of the internal brakes and the cables inside the frame created by Paletti. Tecnotelai, which was the first company in the world to build series competition bicycles, closed a few years later due to economic problems. Grenzi then returned to Modena to reopen his workshop where he continued to build frames until 1987, when he died prematurely. Virginia frames from the eighties have the charm of artisanal production and are pantographed and painted in a masterly way. The nephew Marco continues the assistance and repair activity in Modena.
Copyright Italian Vintage Bicycles Collection 2022
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